Il governo ucraino pone le sue condizioni per la fine della guerra.
Per Kiev l’unica possibilità per una pace è la resa della Russia, il ritiro delle truppe e negoziati per risarcire l’Ucraina dall’aggressione. Il governo ucraino pone le sue condizioni per la fine di una guerra. Senza nessun negoziato all’orizzonte e dopo aver ascoltato le ambiziose pretese della parte russa, ora è l’Ucraina, offesa e devastata a porre le sue condizioni per la fine dei conflitti.
A comunicarlo è stato il consigliere del capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Oleksiy Arestovich, all’emittente televisiva “Canale 24”. Arestovich ha precisato che questa resterà una posizione di principio per Kiev. “Non ci sarà alcun compromesso con la Russia sull’occupazione di parte dell’Ucraina per la ‘pacificazione’. Gli occupanti devono lasciare completamente il nostro Paese“, ha affermato il consigliere le posizioni del presidente Zelensky e di tutta la leadership ucraina e internazionale. In primis a sostenere queste condizioni sono Stati Uniti e Regno Unito.
Kiev non accetta più compromessi
Kiev non è più disposta a scendere a patti con Mosca. L’Ucraina vuole che tutti i territori occupati dalle truppe russe devono essere abbandonati. Solo così potrà finire la guerra, con il ritiro e la resa russe. Dalle parole di Arestovich, l’Ucraina sta facendo sul serio e avvisa il resto dell’Europa che se c’è chi pensa che ci sarà un compromesso si sbaglia con chiaro riferimento a Francia e Germania “che stanno giocando una certa partita con la Russia”. Per Kiev l’atteggiamento dei due paesi europei è strano ma insiste che “Non ci sarà alcuna opzione che consenta ai russi di rimanere qui. I singoli paesi possono provare a negoziare, dall’Ucraina vediamo chiaramente cosa sta accadendo in Europa”.
Non è più disposta a compromessi Kiev come ha dichiarato anche il ministro degli esteri Kuleba che in un’intervista olandese ha dichiarato che l’unica vittoria per l’Ucraina sarà la “liberazione dei territori occupati, compresa la Crimea e la regione del Donbas“. Anche Kuleba ha insistito sui risarcimenti che la Russia deve al paese relativamente ai crimini di guerra e ai crimini contro l’umanità russi, nonché la piena integrazione di Kiev in UE.